Tesla è un’azienda che ora è sulla bocca di tutti ed è diventata nel corso di pochi anni simbolo globale di innovazione e sviluppo tecnologico: in poche parole, il prototipo dell’azienda del futuro.
Tesla è stata nominata da Forbes nel 2015 come azienda più innovativa al mondo e sta mettendo in mostra una crescita impetuosa, entrando anche a far parte nel 2021 del ristretto gruppo di aziende con una capitalizzazione di mercato superiore a 1000 miliardi di dollari. Oggi lievemente in calo ma ancora molto sopra ad ogni azienda automobilistica presente sul mercato.
In questo articolo esploreremo innanzitutto la storia dell’azienda e cercheremo successivamente di capire le ragioni alla base del suo successo, il quale risulta strettamente connesso alle strategie ed idee innovative del suo celebre proprietario e CEO, l’imprenditore multimiliardario Elon Musk (attualmente uomo più ricco al mondo).
La storia di Tesla prende ufficialmente il via nel 2003, in California, quando gli ingegneri Eberhard e Tarpenning decidono di porsi l’obiettivo di istituire la prima azienda destinata alla progettazione, allo sviluppo e alla costruzione di vetture a propulsione elettrica. L’ingresso di Elon Musk nelle vicende del brand avviene solo l’anno successivo, quando l’inventore di PayPal diventa amministratore delegato del marchio grazie a un investimento di quasi otto milioni di dollari, diventando l’investitore principale. L’imprenditore, peraltro, si occuperà in principal modo della strategia commerciale e dell’ideazione del design dell’auto che poi verrà lanciata sul mercato con il nome di Roadster. A lui, inoltre, si deve l’ulteriore disponibilità di 13 milioni di dollari nel 2005 e la firma del contratto con Lotus per l’assemblaggio dei primi 2.500 esemplari.
Come detto, il primo modello di auto a marchio Tesla prende il nome di Roadster e viene presentato ufficialmente nel 2006. Il prototipo della spider, tuttavia, è solo un’anticipazione di ciò che poi verrà ufficialmente messo in vendita a partire dal 2008. Più nello specifico, si trattava di un’automobile sportiva provvista di un motore da 251 CV che le garantiva prestazioni al tempo impensabili per una vettura alimentata a batterie: poteva infatti passare da 0 a 100 chilometri orari in poco meno di quattro secondi, mentre l’autonomia arrivava a superare i 300 chilometri con il 100% di ricarica.
L’attenzione nei confronti del marchio inizia dunque a farsi altissima, tanto che la Daimler decide di voler investire nel progetto acquistando un decimo delle azioni complessive alla cifra di 50 milioni di dollari; il Dipartimento per l’energia degli Stati Uniti, invece, concede un prestito di 465 milioni di dollari che Tesla, però, riuscirà a sanare completamente nel giro di pochissimi anni.
I fondi sono a questo punto sufficienti per aprire una vera fabbrica a Fremont, utilizzando il capannone una volta di proprietà della Toyota. Questa azione rende via via più semplici le sperimentazioni, tanto che la Roadster inizia a presentare un design più accattivante sia nelle linee esterne sia nelle rifiniture interne e viene lanciata anche in versione Sport, migliorandone ulteriormente le prestazioni.
Il riscontro commerciale ottenuto porta allo sviluppo del secondo modello della storia di Tesla: il Model S la cui autonomia infrange la soglia dei 400 chilometri con un pieno. Da oggetto di nicchia, dunque, l’auto elettrica diventa sempre più mainstream e ricercata: ciò conduce a diverse versioni che si distinguono le une dalle altre per la potenza conferita al moto dai propulsori. La configurazione più sportiva, inoltre, vanta un motore da 700 CV e l’ormai iconico pacchetto Ludicrous Mode che permette il raggiungimento dei 100 km/h in meno di tre secondi.
Come la sua natura impone, Tesla continua a innovare anche negli anni successivi. Nel 2015 arriva infatti la Model X: il primo SUV del marchio che, sfruttando la stessa struttura di base della Model S, aggiunge novità estetiche e tecnologiche a tutto spiano. Le porte posteriori, ad esempio, si aprono ad ali di gabbiano e l’autonomia sale ben oltre i 400 chilometri. Sempre sul modello della S, nasce la Model 3, una berlina destinata per la prima volta al grande pubblico che, in un attimo, rende vetuste tutte le innovazioni applicate dai competitor negli stessi anni.
L’ultima auto lanciata da Tesla risale ormai al 2019: si tratta infatti della Model Y, di fatto configurazione crossover della Model 3 di cui, peraltro, ripropone esattamente gli stessi tratti nell’abitacolo. Con questo modello, inoltre, si porta a compimento una trovata commerciale elaborata da Elon Musk durante i suoi primi giorni in azienda: il visionario, infatti, voleva che le prime quattro auto prodotte formassero la parola SEXY una volta unite. Impossibilitato a chiamare Model 3 come “Model E” (causa copyright della Ford), la sigla si è poi trasformata in S3XY riscuotendo, se possibile, ancor più successo.
Si passerà ora a trattare le caratteristiche del modello di business di Tesla e gli elementi distintivi che hanno portato quest’azienda al successo nel mercato delle automobili elettriche.
Tesla è una società verticalmente integrata che possiede ed opera sia gli impianti in cui le automobili elettriche sono prodotte ed assemblate, sia quelli in cui sono prodotte le batterie ed i sistemi di stoccaggio energetico dei veicoli; le automobili poi sono vendute con canali diretti, come lo store online di Tesla ed i suoi concessionari fisici.
Un elemento fondamentale per il successo del modello di business di Tesla è stato trasformare le auto elettriche in un oggetto che chiunque potesse desiderare e per farlo è stato necessario non solo puntare sui risparmi ed i vantaggi ecologici offerti dalle stesse, ma anche su gusto, comodità e design. Infatti, un’automobile con una pessima estetica e pochi comfort difficilmente avrà mercato, mentre un’auto che punta su questi aspetti sì; quest’ultima fornirà al cliente una percezione positiva di maggior valore del bene durevole acquistato, oltre alla possibilità di identificarsi in un bene di “classe” e prestigio.
Altro aspetto cruciale su cui Elon Musk si è successivamente concentrato per aumentare la competitività delle proprie auto elettriche e per permettere una vera espansione del proprio mercato a tutto il grande pubblico è naturalmente quello delle prestazioni. Una vettura che deve essere ricaricata troppo spesso non serve a nessuno, perché non dà nessuna garanzia sul piano dell’autonomia a chi desidera acquistarla.
Per risolvere questo problema e far sviluppare la necessaria tecnologia, Elon Musk ha fatto investimenti significativi nel business dell’energia solare, come dimostra la costruzione a New York di SolarCity, la più grande fabbrica al mondo specializzata nella produzione di sistemi ad energia solare in grado di coniugare quantità e qualità. Questi investimenti hanno fortemente contribuito a sviluppare batterie per auto elettriche che fossero più efficienti e capienti, cioè quello di cui le automobili Tesla avevano bisogno per espandere il proprio mercato potenziale.
Una ulteriore mossa visionaria da parte di Elon Musk è stata quella di rendere i brevetti sviluppati dai propri ingegneri open source, quindi a disposizione di tutti. Questa strategia è legata alla consapevolezza che per superare uno dei più grandi ostacoli allo sviluppo delle potenzialità del mercato delle auto elettriche è necessaria la collaborazione di tutti, sia produttori concorrenti che aziende di altri settori, favorendo quindi anche la loro crescita tecnologica per ricavare dei benefici collettivi altrimenti irraggiungibili.
Stiamo parlando del business dei rifornimenti e in particolare del fatto che se tutti gli operatori dovessero sviluppare cavi ed erogatori di energia l’uno diverso dall’altro e non compatibili non solo i costi saranno altissimi per tutti, ma le auto immatricolate dalle singole case automobilistiche non potranno essere ricaricate attraverso le colonnine installate dalla concorrenza: una prospettiva che sarebbe impensabile sia dal punto di vista dei singoli operatori che da quello delle funzionalità del mercato. Da qui la necessità di collaborare e favorire lo sviluppo tecnologico anche dei concorrenti, con grandi vantaggi anche per la stessa Tesla.
Per il mercato dei veicoli elettrici è infatti attesa una crescita imponente: si stima che nel 2040 saranno più di 800 milioni le auto elettriche immatricolate, rispetto alle quasi 30 milioni presenti a fine 2022.
Questo sviluppo diventerà sempre più forte grazie ad una serie di cambiamenti in atto a livello globale, che nel loro complesso delineano un processo di transizione irreversibile verso i veicoli elettrici:
- i governi di tutto il mondo stanno dedicando sempre più attenzione alle politiche di riduzione dell’inquinamento per la lotta al cambiamento climatico, e gli incentivi alla diffusione dei veicoli elettrici e delle relative infrastrutture di ricarica fanno parte di questi obiettivi;
- anche la mentalità e le preferenze dei consumatori stanno progressivamente cambiando in favore di una maggiore attenzione per l’ambiente e sensibilità verso le tematiche ambientali, ed il passaggio verso veicoli non inquinanti fa parte di questo processo;
- infine, il significativo progresso tecnologico in ogni settore sta portando a grandi innovazioni nella tecnologia sottostante sia alle automobili elettriche che alle necessarie infrastrutture di supporto, permettendo così di avvicinare sempre più i veicoli elettrici all’efficienza di quelli tradizionali.
Tutti questi elementi analizzati, uniti alla capacità di continuare sempre ad innovare e a rimanere all’avanguardia dello sviluppo tecnologico nel suo campo, hanno permesso a Tesla di raggiungere e mantenere una stabile posizione di vantaggio competitivo in uno dei settori dotati di maggior potenziale ed attrattività, in quella che sarà l’economia del futuro.